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I piatti tipici di Alessandria esprimono influenze sia liguri che piemontesi (ed in parte addirittura provenzali) esaltando così la storia, la tradizione e la cultura di un territorio che gode di una posizione privilegiata tra Milano, Torino e Genova.

Vediamo quindi alcuni di questi piatti le cui ricette si sono tramandate per secoli e che oggi sono i protagonisti nei menù dei ristoranti non solo di questo territorio.

Agnolot D’Alessandria

Gli agnolotti piemontesi sono una specialità tipica di questa regione e particolarmente diffusi nelle zone dell’astigiano e del monferrino. Si tratta di un tipo di pasta ripiena che a differenza di altre più diffuse racchiude in due fogli di pasta all’uovo la carne arrosto. Originariamente il ripieno veniva realizzato triturando gli avanzi degli arrosti e delle carni cucinati nei giorni precedenti, si tratta quindi di una piatto della tradizione della cucina povera.

Gli agnolotti sono stati inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) italiani, l’elenco è stilato dal ministero delle politiche agroalimentari e possono essere preparati e serviti in diversi modi. I condimenti più diffusi per questo tipo di pasta ripiena sono: il brodo di carne, burro, salvia e parmigiano, il ragù di carne alla piemontese, il sugo di carne arrosto. In alcune zone, in particolare nelle Langhe, gli agnolotti vengono serviti nel vino.

L’origine del nome “agnolotti” è ancora oggi oggetto di dispute. Alcuni sostengono infatti che il nome del piatto derivi dal nome del primo cuoco che li inventò. Un certo Angiolino, in piemontese Angelot, pare sia stato lo chef che ha ideato il ri-utilizzo degli avanzi di carne come ripieno di questi tortelli.

Altri invece sostengono che il nome derivi da quello di uno strumento una volta utilizzato per tagliare la pasta che si chiamava “Anolot”.

I-Piatti-tipici-di-Alessandria-agnolotti

Il Brasato di Carne al Barolo

L’origine del nome “brasato” deriva del termine “brasa” (brace). La pentola nella quel veniva cotto il taglio di manzo infatti veniva completamente circondata dalle braci per garantire una cottura lenta e continua.

Il taglio di carne ideale per cucinare il brasato è generalmente il cappello del prete ossia un pezzo triangolare proveniente dalla spalla del manzo che ricorda, appunto, i copricapo indossati dai sacerdoti.

Per la sua cottura sono necessari diversi ingredienti quali le spezie, il sedano, la cipolla e la carota. Ma è la sua lunga marinatura che contraddistingue il gusto e la consistenza di questo piatto tipico della cucina Alessandrina.

La carne infatti deve trascorrere almeno 12 ore in frigorifero in una bacinella completamente colma di vino rosso, ed in questo caso, nel vino Barolo. Un vino corposo tipico del territorio omonimo nelle Langhe.

Dopo la marinatura la carne viene trasferita in una casseruola abbastanza capiente dove viene rosolata in olio e burro fino alla formazione di una crosta su tutti i lati della carne. In seguito si copre la carne fino a metà altezza con la marinatura e si lascia cuocere per circa due ore.

Dato il sapore particolarmente acceso di questo piatto è opportuno accompagnare il brasato con contorni semplici quali purè di patate o polenta.

I Lacabon

Dopo un primo ed un secondo piatto raccontiamo la storia di un dolce tipico di Alessandria: i Lacabon.

Si tratta di un dolce che viene preparato in occasione della festa di Santa Lucia, patrona della città di Alessandria, che è poco conosciuto nel resto di Italia.

La ricetta prevede un impasto di miele e zucchero reso a forma di bastoncino e che si gusta passeggiando per le vie della città proprio in occasione della festa patronale.  Infatti nelle piazze intorno alla chiesa dedicata alla Santa Patrona si ritrovano grandi e piccoli per acquistare dai numerosi banchetti questo dolce tipico la cui tradizione è stata tramandata per decenni dalla famiglia di Leonardo Fortino che custodisce in casa il calderone nel quel viene cotto l’impasto.

I piatti tipici di Alessandria

Questi sono solo alcuni dei piatti tipici di Alessandria non possiamo infatti non ricordare altre pietanze come il Pollo alla Marengo con funghi e gamberi di fiume o la carpionata di zucchine. Mentre tra i dolci certamente vanno ricordati i baci di dama ed i krumiri.

Questi ed altri piatti della cucina piemontese e monferrina in particolare sono i protagonisti del menù del Ristorante Le Macine che da sempre valorizza la tradizione culinaria del territorio alessandrino.

Il menù stagionale infatti ruota attorno ai prodotti del monferrino e valorizza costantemente proprio piatti che raccontano la storia di questo particolate territorio che coniuga sapientemente i sapori di Lombardia, Piemonte e Liguria.